Questa collezione di Alaïa è iniziata con pensieri di storia, di geografia, scultura e sempre delle donne. Sono tutti parte degli abiti, al loro interno. L’opera dello scultore Mark Manders punteggia lo spazio della sfilata – e quello spazio è normalmente l’atelier Alaïa, un ambiente di creazione condiviso tra moda e arte, il nostro terreno comune. Il lavoro di Manders mi affascina: ogni sua scultura sembra un’opera in divenire, o segnata dal passaggio di un tempo immaginario, che ricorda allo stesso tempo molte culture diverse. L’idea di una non linearità – dello spazio e del tempo – mi ha ispirato. L’idea di codici di bellezza al di fuori di qualsiasi epoca o geografia, liberi da confini, è innata nella filosofia di Alaïa, la nostra identità. Questa idea riecheggia non solo in questi abiti, ma anche nella loro musica – una colonna sonora originale creata per la mostra Liefde. Composta da Gustave Rudman, presenta Aatini al-Nay wa-Ghanni del soprano Fatma Saïd, con un testo di Khalil Gibran. La musica potrebbe avere origini diverse, luoghi divergenti. Riflette un’universalità. Gli abiti fanno riferimento a storie multiple, a periodi e luoghi diversi espressi simultaneamente, attraverso una forma o un dettaglio. Evocando queste tracce di storie – ricordandole – possiamo creare una sintesi per il nostro tempo, qualcosa di nuovo. Gli abiti si muovono come sculture cinetiche, vive, animate da pieghe e drappeggi. I cappucci nascondono e rivelano, incorniciando i volti come un ritratto di donna, un ritratto di bellezza. La coscienza del corpo qui significa una coscienza del corpo, all’interno del suo vestito, protettivo e bozzola. È anche una coscienza e un riflesso della femminilità, abiti modellati per rispecchiare la topografia della forma femminile attraverso curve e imbottiture, attraverso strati che agiscono come un’armatura per schermare. Il tuo corpo è tuo. Il messaggio riguarda la singolarità, l’individualità, l’eterna forza e la resilienza delle donne, il loro potenziamento attraverso i vestiti. Questo ha sempre ispirato Azzedine e ispira sempre me: la forza della bellezza” – Pieter Mulier












































